/ impronta

Progetto
do.t.e. (down to earth) è un’entità sperimentale che cerca risposte alternative nella gestione vitivinicola contemporanea. Un passo indietro per farne due avanti: un ritorno all’origine agricola che definisca lucidamente il presente e immagini realisticamente il futuro. Volontà di esprimersi attraverso vini che raccontino con spontaneità la loro ragion d’essere, al di là di protocolli e disciplinari di produzione, facendo leva sui cardini che reggono il progetto: salubrità, eticità, quotidianità.

Tornare al vino come mezzo capace di riflettere luoghi, attivare sensibilità, scaldare rapporti.

Forma mentis

Dal 2015 gestiamo piccoli appezzamenti di vigneto, alcuni di proprietà ed altri in affitto per un totale di 4 ettari, tutti rigorosamente condotti secondo pratiche agricole di buon senso, sostenibili e naturali, rispettose per noi, per gli altri e per la natura.

In cantina continuiamo a sperimentare in totale assenza di additivi. Le uve fermentano spontaneamente con i loro lieviti, a volte diraspate più spesso intere, in base alle loro virtù e alle nostre pretese. Alterniamo affinamenti brevi (6–9 mesi) in contenitori inerti per vini sapidi e dinamici, ed altri più lunghi (18–24 mesi) in legni vecchi, terracotta e porcellana per vini più virtuosi da poter affinare e ricordare.

Ad oggi produciamo piccole quantità di vini differenti, risultati dell’esperienza che cresce e del gusto che cambia, fatti a mano ed imbottigliati con la medesima designazione – Vino* – tra tutte la meno nobile ma l’unica favorevole al processo creativo.

Filippo & Francesca

*per questa ragione non ci è permesso menzionare la tipologia delle uve né la loro provenienza.